E’ morto a Roma Francesco Rosi, il regista più “indipendente” del Cinema italiano

Ci lascia all’età di 92 anni Francesco Rosi, uno dei maestri del Cinema italiano. Nato a Napoli, dopo le prime esperienze in allestimenti teatrali, aveva esordito al cinema condividendo con Franco Zeffirelli l’esperienza da aiuto regista di Luchino Visconti nei film La terra trema e Senso. Risale al 1958 il suo primo lungometraggio La sfida che, in bilico tra il cinema d’azione ed un’analisi politica sulla camorra, ottenne consensi di pubblico e di critica.

Nella sua lunga carriera da regista ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali un Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1963 per le Mani sulla città nel quale denunciava le collusioni dello Stato italiano nella gestione dell’edilizia a Napoli. Fu proprio con un film dello stesso impegno che narrò attraverso una serie di flashback la vita del malavitoso siciliano Salvatore Giuliano ed inaugurò nel 1962 il Cinema italiano d’inchiesta.

Ha molte volte diretto, sempre con successo,  Gianmaria Volontè, giovando immensamente alla carriera dell’attore, in film come Il caso Mattei e Lucky Luciano. Tra i successi degli utili anni ricordiamo Cristo si è fermato ad Eboli, Cronaca di una morte annunciata, Dimenticare Palermo e La Tregua.

Lunedì mattina, 12 gennaio, sarà celebrato con una cerimonia civile alla Casa del Cinema di Roma.

A.A.

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