“Declino del teatro di regia”, raccolta delle recensioni di Franco Cordelli

 

 

CordelliOttantuno articoli del critico teatrale Franco Cordelli usciti sul «Corriere della Sera» e raccolti in un libro per raccontare il declino del teatro di regia.

La storia del teatro può essere raccontata in vari modi, ma non bisogna dimenticare che lo spettacolo è “qui e ora”, è un avvenimento irripetibile, appartiene a un presente di cui solo gli spettatori sono veri testimoni. Il critico teatrale ha un ruolo che trascende quello del giornalista, è cronista di quello che accade, è interprete dell’opera artistica, ma soprattutto i suoi articoli diventano documenti d’archivio, fonti inesauribili per gli storici. Attraverso le recensioni teatrali è possibile ricostruire la carriera di un autore, di un attore, di un regista o di un’intera “epoca teatrale”, grazie all’analisi accurata di chi ha osservato dal vivo. Nessun altra forma d’arte ha questa unica possibilità per essere esperita. Questo è sicuramente il primo innegabile valore del libro di Franco Cordelli “Declino del teatro di regia” edito nel 2014 da Editoria & Spettacolo: una raccolta di 81 articoli scritti e pubblicati dal giornalista e scrittore sul «Corriere della Sera» dal 1998 al 2013, con particolare attenzione agli spettacoli dei maggiori registi italiani e stranieri del teatro contemporaneo.

Il libro è anche occasione per parlare del teatro di regia alla fine del suo percorso. Siamo in un momento storico caratterizzato dalla caduta dei valori, dalla crisi dell’arte, ma anche dalla ricostruzione dopo la rovina. Chiude il volume una conversazione con l’autore di Andrea Cortellessa, il quale si sofferma sulla “freccia del senso” (come quella teorizzata da Nietzsche, rilanciata dopo la caduta sempre da un nuovo arciere): si tratta di riedificare qualcosa dopo che tutto è andato distrutto, di fare un viaggio all’indietro nel tempo per riconoscere ciò che è stato, di trovare una traccia. Nel teatro – afferma Cortellessa – «la freccia del senso si configura come un proiettile, un missile a tre stadi: c’è il senso dell’autore di partenza, quello che al testo attribuisce chi lo interpreta sulla scena, e poi l’ulteriore decostruzione che compie ogni persona che allo spettacolo assiste: a partire dal critico», il quale appartiene a un “quarto stadio”. Cortellessa e Cordelli riflettono su questo tema, individuando due tipi di teatro, uno «di creazione» (frutto del lavoro creativo dei registi dell’ultimo secolo) e uno «di interpretazione» (di testi precedenti).

Sebbene Franco Cordelli affermi di essere molto più legato al “teatro di creazione”, che ha trovato il suo massimo splendore negli anni Settanta, confessa di aver rivalutato successivamente il “teatro di interpretazione” poiché anche in esso è possibile individuare una «scrittura scenica», un carattere «rivoluzionario» (come in Luca Ronconi) o «riformista» (Massimo Castri). In fondo – conclude in occasione della presentazione del libro avutasi al Teatro Studio di Scandicci – «tutto il teatro è scrittura scenica, ogni critica aspira ad essere essa stessa scrittura, creazione autonoma». Gli articoli raccolti da Cordelli in questo libro sono in ordine cronologico e sono stati selezionati soprattutto con lo scopo di raccontare il teatro di regia che si è affermato negli ultimi quindici anni e che in essi si è anche consumato. Più che essere le sue migliori recensioni, sono quelle che si riferiscono ai migliori spettacoli andati in scena, in cui la mano del regista è ben visibile; per citarne alcuni esemplari: “Questa sera si recita a soggetto” di Luca Ronconi, “Ifigenia” di Massimo Castri (a cui il libro è dedicato insieme al regista cinematografico Emidio Greco), “Il gabbiano” di Eimuntas Nekrošius, “I negri” di Antonio Latella, “Casa di bambola” di Giuseppe Marini, “Romeo e Giulietta” di Valerio Binasco, ma anche lavori di Strehler, Pier’Alli, Iodice, Stein, Dante, Lepage, Schilling, Ostermeier.

Il volume è corredato anche di foto di scena, perché non bisogna trascurare la dimensione visiva della rappresentazione teatrale, la quale va a completare il quadro registico con l’aiuto di scenografi, costumisti, macchinisti e tanti altri protagonisti del “dietro le quinte”. Infine le schede teatrografiche a cura di Simone Nebbia, una parte documentaria dove ritrovare informazioni pertinenti sui registi citati nel testo.

Mariagiovanna Grifi

Franco Cordelli, Declino del teatro di regia, Editoria & Spettacolo, Roma, 2014 – ISBN 978-88-97276-49-4

 

 

 

 

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