Dai classici al vernacolo, ecco la nuova stagione del Teatro Le Laudi

Il cartellone della 34esima stagione è un programma ricco di proposte per tutti i gusti.

15 titoli. 42 spettacoli. La trentaquattresima stagione di prosa del Teatro Le Laudi presenta un cartellone ricco di appuntamenti. Dalla tradizione alla novità, non mancheranno i grandi autori del passato come Goldoni, Plauto, Shiller e Molière, al fianco di nuove proposte e moderne messe in scena.

A dare il via alla stagione,  “Firenze 4.11.1966” di Fiorella Magrin (martedì 1 novembre); in occasione dei cinquant’anni dall’alluvione che sommerse il capoluogo toscano, il racconto di quella tragica notte. Al dolore e alla paura delle persone che si riunirono nella casetta in San Frediano di un abile restauratore, si unisce la vitalità, il coraggio e la forza d’animo che affiora anche quando si è costretti ad abbandonare le propria abitazione perché il livello dell’Arno continua a salire. Anche Le Laudi, come molti altri teatri fiorentini, partecipa alla volontà di dedicare un momento a questa drammatica ricorrenza.

Si continua con un classico, “L’Aulularia”. Conservandone i personaggi e la trama degli equivoci ma in un’atmosfera fiabesca, Filippo D’Alessio firma la regia della famosa opera di Plauto, celebrazione di onestà e condanna di un’esistenza basata sull’imbroglio. E sempre di D’Alessio è anche l’omaggio a Friedrich Schiller con “Maria Stuarda”, lo spettacolo realizzato da Seven Cults Produzione di Roma. Con le scene di Tiziano Fario, la vicenda di un’eroina romantica e passionale nella vita ma debole nel governare, contrapposta a Elisabetta, donna incline alla politica che rinuncia, per il potere, ai sentimenti. Un dramma sull’amore ma anche sull’ipocrisia, sulla politica e l’abbandono alle passioni, sulla vita e la morte. Sulla scia delle opere senza tempo, ma dalle tematiche più leggere, “Il bugiardo” di Carlo Goldoni, uno spettacolo di Andrea Buscemi. Protagonista di questa commedia scritta a Mantova nel 1750 Lelio un giovane che, abilmente, sfrutta il suo fascino e l’innata propensione a raccontare bugie per trarre beneficio dalle situazioni in cui è coinvolto. È anche il piacere dell’immaginazione che aiuterà il figlio di Pantalone ad avere la meglio in tutte le occasioni, lo stesso che si ritroverà ne “Il malato immaginario” di Molière, in scena il 3 e 4 febbraio. Con la regia di Monica Menchi, Progetto Teatro propone la comédie-ballet che il drammaturgo francese scrisse un anno prima di morire quasi come una biografia della sua stessa vita.

Non solo drammaturgia classica nella stagione de Le Laudi; al fianco di proposte di questo tipo arrivano lavori di nuovi autori come lo spettacolo di e con Rodolfo Banchelli “Ho un sassolino nella scarpa” di cui è regista e protagonista. I musicisti Andrea Di Donna e Carlo Bonamico insieme ai ballerini e cantanti Cinzia Daloiso, Annalisa Bratti, Florise Sbrancia e Ivan Periccioli portano in scena un vero e proprio musical che, per raccontare la storia dello swing italiano, ripercorre la storia di un fiorentino a capo di un night club nei nostalgici anni ’50. E sempre il tema della rievocazione di un tempo ormai andato, torna anche in “Arriva il Gratta!” (7,8 gennaio) dalla commedia in due atti di Stefano De Rosa e con la regia di Michele Fabbri. L’opera, ripresa dal libro “Quando c’era il Gratta”, tratta i temi della poesia, della purezza e della malinconia rievocando una Firenze profondamente diversa, del tempo in cui c’era ancora possibilità di vivere sperando, dove i sogni erano come le idee, motori della vita e dell’arte teatrale. A proposito di testi intrisi di umanità, venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 marzo sarà presentato “Il bacio” di Ger Thijs e diretto da Francesco Branchetti, interprete insieme a Barbara De Rossi di questa esplorazione del cuore. Il testo è costruito su una conversazione tra una donna alla ricerca della propria strada e un uomo che invece deve fare i conti con un destino già compiuto. Tra le novità anche “Non sono bella, sono quasi vecchia” di Patrizia Ficini e Vincenzo De Caro, commedia dove si ride e ci si commuove. Un uomo si reca in una grande città per liquidare un grande e prezioso appartamento che ha ereditato da suo padre. Una volta lì, però, scopre che si tratta di una nuda proprietà e che non sarà facile entrarne in possesso se non dopo la morte della vecchia signora che lo abita.

L’esperienza del vernacolo nobile fiorentino torna anche nel cartellone di quest’anno. Namastè Teatro porta in scena l’opera di Ugo Chiti  “Allegretto per bene…….ma non troppo”, un’esperienza ambientata nel microcosmo fiorentino ma che, in realtà, racconta l’Italia e gli italiani con tutte le loro inclinazioni caratteriali, le arroganze, il piacere per i pettegolezzi e le più nascoste debolezze in epoca fascista. Il racconto di un popolo continua con il lavoro di Teatro Popolare d’Arte “Devozioni domestiche. Quando in Italia c’era gusto ad essere intelligenti”. Lo spettacolo, di e con Massimo Altomare e Rosanna Gentili, e ispirato a un lavoro di Bertold Brecht, è il racconto della nostra nazione attraverso canzoni, dialoghi comici, poesie e frammenti di teatro  nelle parole di autori come Gaber, Calvino, Modugno, ma anche Shakespeare, Ionesco, Kurt Weill. Alla base di questo lavoro, che mette insieme autori italiani e europei, il rapporto tra due amanti affrontato con l’ironia che permette di superare gli abissi umani in cui spesso sprofonda l’uomo.

La stagione 2016-2017 del Teatro Le Laudi presenta un programma intenso, ricco di proposte interessanti e in linea con la propria identità. Il cartellone con tutti gli spettacoli e le informazioni circa gli abbonamenti sono consultabili al sito www.teatrolelaudi.it.

Laura Sciortino

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