“Con pantaloni rosa e garofano verde”, quando il “teatro civile” riesce anche a divertire

pant1Roberto Azzurro e Claudio Finelli intrattengono piacevolmente il pubblico con una conferenza drammatizzata in cui la cultura cerca di combattere l’orrore omofobo.

E’ facile associare alla parola “conferenza” un immediato sentore di noia e di sopportazione: una sequenza apparentemente infinita di parole in fila che spesso rappresentano il modo più adatto per scatenare lo sbadiglio selvaggio. Roberto Azzurro e Claudio Finelli sanno però come capovolgere totalmente questa convinzione e lo dimostrano con “In pantaloni rosa e garofano verde”, una vera e propria conferenza teatralizzata in scena al Teatro Elicantropo di Napoli sul tema dell’omosessualità e dell’omofobia. Si dividono quasi i ruoli, i due protagonisti in scena: un Finelli, pronto a sfoggiare il suo garofano verde di wildiana memoria, nelle vesti di professore dal latino forbito e dalla profondità accademica, seppur con un cangiante cappotto leopardato e un Azzurro camaleontico più che mai, capace di consegnare al pubblico personaggi e situazioni con interpretazioni sempre ottimamente studiate. Sono dieci i punti in cui lo spettacolo è suddiviso, affrontando con sapienza e precisione vari aspetti del mondo omosessuale, spesso collegandolo alla politica e al sociale, ma anche al cinema, alla letteratura e all’arte: non mancano infatti citazioni o vere e proprie rappresentazioni di stralci di opere legate all’argomento, da Ivan Cotroneo fino a Monicelli con i suoi “Parenti serpenti”, o ancora un’indimenticabile performance da “I neoplatonici”, seminascosta opera di Luigi Settembrini in cui l’amore carnale tra uomini non è affatto un tabù. Dal decalogo delle morti truculente di ogni protagonista omosessuale, cinematograficamente parlando, fino alle forti passioni espresse nelle poesie scritte da autori omosessuali, il viaggio nel mondo rainbow scorre così fluidamente che al decimo punto si vorrebbe allungare la conferenza con qualche dettaglio in più, magari sul fenomeno delle icone gay o ancora sull’universo musicale GLBT, occasione per approfondire ulteriormente l’argomento “Tiziano Ferro e affini”, comunque giustamente citato. “In pantaloni rosa e garofano verde” rivoluziona l’idea di spettacolo classico e reinventa in modo brioso, ma profondo il senso della conferenza, utilizzando un mezzo di comunicazione schietto e diretto a quel coloratissimo senso artistico che appartiene soltanto al teatro.

Napoli, Teatro Elicantropo – 5 dicembre 2013

Gaetano Cutri

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