Afànisi è un termine greco che significa “scomparsa” e “sparizione”, un termine che allude – secondo quanto indicato da Jones nel 1927 – al timore per la scomparsa del desiderio sessuale e il cui senso – secondo quanto rielaborato da Lacan nel 1964 – può essere esteso alla sparizione del soggetto nel rapporto con i significanti che lo rappresentano.
Insomma, che si voglia partire da Jones o da Lacan, il progetto teatrale della Compagnia CTRL+ALT+CANC, che già ha raccolto diversi riconoscimenti, risultando peraltro vincitore del bando INTERCETTAZIONI – CIRCUITO CLAPS 2023 e del bando ODIOLESTATE 2022 – CARROZZERIE N.O.T, incardina la propria drammaturgia e la propria idea scenica sul principio della scomparsa, sull’attraversamento del nulla o, almeno, del nulla in scena, neutralizzando inevitabilmente qualsiasi possibilità di sinossi, qualsiasi eventuale nota registica anche lontanamente significativa.
Gli stessi interpreti, Raimonda Maraviglia, Francesco Roccasecca e Alessandro Paschitto, quest’ultimo anche autore e regista della pièce, tutti bravissimi ed efficaci nella rappresentazione di uno spettacolo in cui non c’è niente da vedere, dichiarano, sin dalla propria comparsa in scena, la loro assoluta estraneità a qualsiasi concreta e convenzionale rappresentazione teatrale. Certo – ammoniscono i tre continuamente – ci sono le parole e i dialoghi che hanno imparato diligentemente perché sono scritti sul copione, ma manca tutto il resto, cioè la storia da rappresentare.
Dunque, piuttosto che assistere allo spettacolo partorito dalla mente di un autore, assistiamo all’esperimento maieutico, provocatorio e forse un po’ spiazzante, di un giovane e arguto gruppo d’attori che vuole trasformare ogni spettatore in parte attiva dell’allestimento, ribaltando ruoli e aspettative, spingendo ciascuno a proiettare sulla scena quello che, come individuo, vorrebbe che apparisse proprio in scena, come fosse una privata esibizione, un allestimento segreto e soggettivo, un teatro della mente in cui calare ombre e fantasmi dei propri più intimi misteri.
Un’idea originale, condotta con ritmo e abilità da Paschitto, Maraviglia e Roccasecca, che porta in scena la straordinaria e suggestiva risonanza del nulla e mira a spostare l’attenzione dalla scena alla platea, dalla comunità dei tanti – il pubblico – alla soggettività del singolo – l’individuo a cui singolarmente si rivolge il testo – con l’intento di evocare, sia pur per un momento, la verità di un sentimento, la potenza di un’emozione, gettando lo sguardo oltre le cose, perché le cose sono i pozzi in cui gli uomini precipitano quotidianamente.
Campania Teatro Festival, Teatro Trianon di Napoli, 13.06.2023