Carne e santità per l’Immacolata Concezione di Vucciria Teatro: “U me nomi e’ amuri”

Da bestia a Santa in un giro, o poco più, di giostra: così potremmo sinteticamente condensare la poetica e intensa parabola umana raccontata nell’ultimo progetto drammaturgico di Vucciria Teatro, realtà sempre più interessante e originale della scena italiana.

Immacolata Concezione è la storia di una donna e del suo sguardo incontaminato e puro sulla vita ed è anche la storia della forza con cui il principio del bene seduce e conquista il male, un bene che, anche nelle realtà più degradate e meschine, riesce a trovare varchi e voci in cui brillare e conquistare cuori. Una conquista temporanea, ma pur sempre una conquista.

In una realtà fortemente segnata dalla violenza di un patriarcato quasi primitivo – ci troviamo in Sicilia in pieno ventennio fascista – una giovane donna, ceduta dal padre ad un bordello in cambio di una capra, diventa oggetto di devozione profonda e mette in corto circuito perfino le logiche gregariste e omertose dei guappi del paese.

L’interpretazione di Federica Carruba Toscano nel ruolo di Concetta, alias l’Immacolata Concezione, è semplicemente eccezionale e traduce in termini scenici tutta la sensualità e la grazia di un personaggio che, nella sua estraneità alla vita e ai suoi archetipi espressivi, sublima in sé l’idea stessa dell’amore e del bene, della carne e dell’eros, restituendo in maniera autentica la verità di un’innocenza ancestrale e quasi metafisica. 

Ma l’amore, quello vero, è un sentimento troppo più grande delle misere ragioni mondane che muovono i “maschi” del paese, che di fronte alla gravidanza di Concetta tornano al loro stato violento e belluino, e il passo da donna a Santa, per Concetta, è tragicamente breve: “E mi ficiru santa perchè li ho guardati negli occhi per la prima volta. Perché gli ho detto che cu’ mia putevano piangere e ridere e di nuovo piangere e arristari omini. U me nomi e’ amuri. Iu sugnu Immacolata. Immacolata Concezione.”

Lo spettacolo, vincitore della rassegna Teatri del Sacro, si avvale di una compagnia di attori bravissimi, tra cui ricordiamo Enrico Sortino, nella parte del boss del paese e Joele Anastasi, che interpreta il ruolo della tenutaria del bordello e firma una regia lucida, precisa e di grande impatto emotivo. 

 Napoli, Teatro Piccolo Bellini, giovedì 14 dicembre 2017

Share the Post:

Leggi anche