American Dream

E’ possibile vivere oggigiorno l’american dream? Calvin Coolidge, il trentesimo presidente degli Stati Uniti d’America, era solito ripetere che “nulla al mondo può prendere il posto della perseveranza. Non il talento; nulla è più comune di uomini di talento falliti. Non il genio; il genio incompreso è ormai un luogo comune. Non l’istruzione; il mondo è pieno di derelitti istruiti. Solo la perseveranza e la determinazione sono onnipotenti”. Andrea Careri, sceneggiatore e scrittore romano, ha fatto suo questo aforisma e se l’è tatuato nella mente come modus vivendi.

Andrea si definisce una persona determinata, un gran lavoratore, un sognatore, una persona prolifica, creativa, vulcanica e instancabile. Proprio per seguire il suo sogno ha fatto le valigie e ha deciso di mordere la vita giungendo nelle spiagge assolate della California. Lunedì 19 ottobre uscirà la sua nuova fatica letteraria intitolata American Dream?, in cui il nostro autore intervista altri italiani che sono emigrati in America per raccontare le loro storie e chiedergli se secondo loro l’American Dream è ancora possibile.

Andrea buongiorno, perché sei partito per gli Stati Uniti?
Sono partito con tre sceneggiature pronte e sono arrivato a New York per provare a venderle. Ero ospite di un amico e la prima settimana ho dormito per terra su un futon orientale con cinque gatti in un monolocale del Queens. La mia esperienza a New York e i miei primi anni in America li descrivo in modo accurato, dettagliato e divertente nel mio libro LA MIA NEW YORK – VIVERE NELLA CITTÀ CHE NON DORME MAI, Ultra edizioni.

Ti aspettavi un tale successo con la tua guida sulla grande mela?
Sinceramente no! Sebbene sia molto ambizioso, non me lo sarei potuto immaginare. Soprattutto il successo di critica, viste le recensioni del Sole 24 ore e Linkiesta.

Ora ti sei trasferito e vivi a Los Angeles. Pregi e difetti di questa città.
Il clima. È una città che ti spinge ad essere sano e a prenderti cura di te. Difetti: le distanze enormi e la mancanza di una metropolitana seria che colleghi tutta la metropoli, ma in questo New York è unica in America.

In base alla tua esperienza si può vivere d’arte in America?
Certo. Chiedilo a chi ha creato Seinfeld o Friends! Ci sono scrittori che guadagnano 300 milioni di dollari l’anno: se uno ha talento ed è bravo a trovare un pubblico di riferimento può benissimo vivere della sua arte in America. Ma l’artista bohémien stile europeo, o l’autore radical chic che pensa di essere Fellini non vanno da nessuna parte. Si vive solo se si lavora molto e se si considera la propria arte un business come un altro. Io ho scritto quattro libri e una serie tv quest’anno. Parlo di progetti che usciranno sicuramente. Di progetti scritti on spec ne ho pronti altri cinque (tutti realizzati negli ultimi undici mesi) e mi hanno pagato per scrivere dei film e una serie tv. Insomma, io lavoro h24 e vado veloce.

Come è nata l’idea del libro American Dream?
Volevo raccontare le storie di altri italiani emigrati in America. Dopo il successo del libro La Mia New York, ho deciso di raccontare anche le storie di altri e di ascoltare il loro punto di vista sull’ American Dream. Io sono laureato in storia e questo libro lo considero una testimonianza della nuova generazione di immigrati italiani in America.

Torneresti in Italia?
Certo, per vacanza sicuramente. Per lavoro anche mi è capitato di tornare per scrivere dei film. Se ci sono produttori seri con offerte concrete, io valuto tutto, anche la Romania, Israele, la Francia, la Spagna, il Messico, la Svizzera. Sono un libero professionista, scrivo in tre lingue e quindi sono aperto a lavorare in diverse nazioni.

Progetti futuri.
UN GIORNO SENZA KOBE – STORIE DI LOS ANGELES, un altro mio libro, uscirà a metà novembre sempre per Ultra edizioni. Un romanzo di narrativa che omaggia John Fante e racconta la Los Angeles del 2020. Poi la mia serie Mem 39 verrà trasmessa su un network americano, Cideshow. Ho iniziato a collaborare con un regista e produttore qui a Hollywood e abbiamo molti progetti da sviluppare insieme. Se volete restare aggiornati seguite la mia pagina Facebook La mia California!

Valerio Molinaro

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