
Tre anime in fuga dai rispettivi sensi di colpa, si incontrano e si scontrano fino alla inevitabile resa dei conti. L’ombra accanto a loro (la scomparsa di un ragazzino) li perseguita e allo stesso tempo li tiene in vita, in un intreccio torrido di passioni morbose, e parole non dette.
Persi in un inferno quotidiano, vittime di un’irrinunciabile ipocrisia, Antima, Marzio e Ilario cercano soluzioni ai propri drammi esistenziali navigando a vista. Divisi da una sottilissima ma impenetrabile parete, due ambienti domestici in violento contrasto: Antima, cristallizzata nella propria fiction, vive intrappolata nel gelo di una cucina mai abbastanza linda, mentre Marco, serpe seducente ed insinuante, si muove nudo come un serpente tra drappi rosso-sangue e cuscini, inquieto imperatore di una torrida alcova. Ilario, sposato con Antima e soggiogato dalla sensualità di Ilario, è il baricentro tra i due mondi, consapevole di potersi bruciare. L’ombra di un figlio perduto pende come una spada di Damocle sulle tre anime in pena, mentre si snodano – attraverso impreviste spirali – una, cento, mille possibili vite che non diventano mai esistenze.
NOTE DI REGIA