All’Elettra di Roma “Nijinsky, il buffone di Dio”
Ascesa e caduta di un mito di cristallo

TEATRO ELETTRA

via Capo d’Africa, 32

VENERDì 10 GIUGNO ore 21

SABATO 11 GIUGNO ore 21

DOMENICA 12 GIUGNO ore 18

NIJINSKY

IL BUFFONE DI DIO

di Antonio Mocciola e Diego Sommaripa

Con Andrea Cancelliere, Clara D’Afflitto Morlino e Francesco Giannotti

Regia Diego Sommaripa

Drammaturgia musicale Gianluigi Capasso

Movimenti scenici Ilenia Valentino

Il ballerino che ha cambiato la storia della danza e il rapporto morboso ed ossessivo con il suo impresario e dominus. Tra di loro, una donna di troppo, decisiva nella rottura tra i due uomini, seguita dal precipitoso declino del genio di Kiev, e dalla precoce morte del suo mentore.
“Nijinsky, il buffone di Dio”: Un Viaggio lancinante, dark, di liquida e onirica follia .
Imprigionato e ostacolato nei movimenti, pur aggraziati, pur disperatamente vitali, l’infelice étoile rivive come in un disperato autodafé i passi (danzati e non) che lo hanno portato dalla fama alla fame, con una presa di coscienza a tratti lucida, a tratti ferinamente inconsulta. E il cervello trapanato da una sola ossessione: fare fuori l’ingombrante immagine del suo padre-padrone, Djagilev, dalla sua mente oppressa e malata. Tra rabbia, malinconia, gioia estatica, poesia, dolore, strazio, angoscia ed infantile slancio, si consuma un’esistenza devota e irrequieta, destinata – come sempre accade nei casi geniali – a durare poco. Troppo poco.
Sullo sfondo la figura mistica e disperata della moglie  Romola de Pulszky; un passo a due morboso la loro vita, una partita a scacchi, senza nessun vincitore.
Il Nijinsky di Antonio Mocciola e Diego Sommaripa é una bestia alle corde, che cerca disperatamente di danzare nonostante le ferite, le inibizioni, le corde che zavorrano il corpo indifeso dell’attore, e che pure, allo stesso tempo, lo proteggono. Così fu Vaslav, animale libero nell’anima, schiavo nel cuore.
 
foto di Davide Benedetto
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