Addio a Gianmaria Testa, il cantautore ferroviere degli “ultimi”

Se n’è andato Gianmaria Testa “senza troppo rumore”, come recitano i versi di una sua canzone, il cantautore cuneese aveva 57 anni e da un anno combatteva contro una grave malattia.

Nato da una famiglia di agricoltori in provincia di Cuneo, aveva lasciato il lavoro nelle ferrovie come capostazione,  per la musica.

La sua carriera prende il via al Festival di Recanati  dove il cantautore vince ben due edizioni nel ’93 e nel ’94. Lì viene notato dalla produttrice francese Nicole Courtois e nel 1995 esce il suo primo album “Montgolfière” con il quale debutta in Francia. Molto amato Oltralpe, si esibisce diverse volte all’Olympia di Parigi, dove il suo talento si impone anche agli occhi della stampa italiana. Successivamente pubblica otto album: “Extra-Muros”  (1996), “Lampo” (1999),  “Il valzer di un giorno” (2000), “Altre Latitudini” (2003), “Da questa parte del mare” (2006), il live  “Solo – dal vivo” (2009), “Vitamia” (2011) e l’ultimo il live “Men at work” (2013). All’attivo numerosi concerti in Italia, Francia, Austria, Portogallo, Canada e Stati Uniti.

Da sempre dimostra una grande sensibilità e attenzione per i temi sociali così come non ha mai dimenticato le sue origini contadine e la vita di campagna. Nelle sue canzoni, con la delicatezza e la malinconia che lo contraddistingue, si parla di vita vissuta, di amori finiti, ma soprattutto di chi viene emarginato, di chi con fatica ogni giorno sbarca il lunario. Testa diventa infatti l’interprete che dà voce ai mendicanti, muratori e migranti. E proprio al dramma della migrazione, più che mai attuale, dedica un concept album “Da questa parte del mare” (2006).

Negli ultimi anni si era dedicato all’editoria, con Gallucci editore, aveva pubblicato tre libri-disco per grandi e piccini “Ninna Nanna dei Sogni”, “20 mila leghe (sotto il mare)” e “Biancaluna” con le illustrazioni di Altan e Marco Lorenzetti.

Il 19 aprile con Enaudi , dopo 10 anni dall’omonimo disco, uscirà il romanzo “Da questa parte del mare” con prefazione di Erri De luca, con cui aveva già avuto diverse collaborazioni. Colleghi sul palco e amici nella vita, oggi sui social sono proprio di De Luca le parole più toccanti e affettuose in ricordo dell’artista scomparso: “Ci siamo abbracciati, cento, mille volte, il mio braccio ha lo stampo della tua spalla, il tuo braccio della mia. Usciva, o dal fascio di luce senza inchini, salutando con il verso di una tua canzone: e con la mano, che non veda nessuno, con questa mano ti saluterò.”

Alessandra Daniele

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