“2×2=5. L’uomo dal sottosuolo” in scena al Teatro Era di Pontedera

Carvalho-Geraci-Bacci, un confronto ben riuscito con Dostoevskij e la psicanalisi.

Un attore di innata sensibilità e un piccolo capolavoro della letteratura europea rappresentano il binomio vincente dell’ultimo spettacolo presentato in prima nazionale al Teatro Era di Pontedera. “2×2=5. L’uomo dal sottosuolo” vede in scena Cacá Carvalho in un monologo ispirato alle “Memorie dal sottosuolo” di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, nella riduzione drammaturgica di Stefano Geraci. La regia dello spettacolo è di Roberto Bacci e non poteva essere altrimenti, visto il legame artistico che lo lega da quasi trent’anni a Carvalho, brasiliano di nascita ma pontederese d’adozione. Il risultato è una performance intensa che ti prende a pugni – gli stessi che l’attore infligge più volte con ferocia al suo fegato malandato – e ti spinge a riflettere sui lati più oscuri dell’umanità, quelli che ognuno ritrova se esplora a fondo la propria coscienza.

2x2-5 foto di Roberto Palermo -1Il sottosuolo è al contempo un luogo fisico, un “altrove” da cui nessuno passa e che nessuno guarda, e una metafora dell’inconscio umano, spaventoso vaso di pandora che nessuno vuole trovare né aprire perché così facendo darebbe il via a una strage, vale a dire l’annientamento di quella logica ferrea che regola la nostra esistenza psichica e fisica e che ha stabilito che 2×2 debba fare sempre e inconfutabilmente 4. Il protagonista dello spettacolo ha deciso invece di ribellarsi a tale imposizione ereditata dal pensiero positivista, contro cui si era scagliato anche Dostoevskij, e ha impugnato una anti-logica per cui 2×2 darà come risultato 5, perché «2×2=4 non è il principio della vita, ma della morte».

La variabile fondamentale del processo è la volontà dell’individuo, che sola decreta il diritto dell’uomo di fare tutto quello che vuole indipendentemente dalle regole sociali. Una cosa da poco, si potrebbe pensare. Il tutto è aggravato invece dalla cattiveria umana, unica verità assoluta del mondo. Dostoevskij estremizza l’egoismo etico teorizzato da Max Stirner: per quest’ultimo ciascun individuo è guidato solo dall’amore per se stesso, ma non vuole danneggiare nessuno, mentre per il primo l’uomo vuole il male degli altri. Siamo tutti cattivi, insomma, e anche quando urliamo per il mal di denti lo facciamo per tenere sveglio chi ci sta vicino perché non accettiamo che dorma beato mentre noi soffriamo. Se stiamo male, devono stare male tutti. Una questione difficile da trattare e anche da digerire, ma secondo Bacci e company il problema è reale e ognuno di noi se lo porta dentro.

2x2-5 foto di Roberto Palermo-5Cacà Carvalho è eccellente in scena. Riesce a passare in modo credibile dal grottesco al comico e a declinare la sua voce su una gamma infinita di altezze e di volumi: dai bassi profondi del suo inconscio agli acuti striduli dell’aspirazione agli spazi esterni ambiti ma im-possibili; dai sussurri del ritorno del rimosso agli urli feroci a copertura dell’assordante silenzio della verità. La scena scarna e ripugnante e il disegno luci assolvono bene al compito di contrapporre uno spazio interno, asfissiante e tuttavia protettivo, e uno esterno spiato più volte dal protagonista dalla minuscola finestrina, che al contrario è respingente e non invoglia chi guarda a conoscerlo. Eccellente anche la riduzione drammaturgica di Geraci, che crea un linguaggio concreto e immaginifico in perfetta consonanza con la recitazione di Carvalho.

Carvalho-attore è eccellente, conosciuto in tutto il mondo e ha vinto premi molto prestigiosi, ma quello che ci colpisce di più è Carvalho-Uomo. Alla fine della perfomance, l’ultima replica, ringrazia con le lacrime agli occhi tutti coloro che hanno lavorato allo spettacolo, compresi i presenti in sala. Poi ci saluta, ci accompagna all’uscita, rimane sulla porta a salutare personalmente tutti i presenti, riservando a ciascuno parole di ringraziamento sincero e ricordandosi perfino il nome di molti suoi aficionados. Un gesto significativo che dice sul suo conto molto più di qualunque parola possiamo dire. E noi ci auguriamo che Cacà torni presto a Pontedera a emozionarci ancora con la sua arte, ma soprattutto con la sua grande umanità.

Pontedera (PI) – TEATRO ERA, 15 febbraio 2015

Diego Passera

2X2=5. L’UOMO DAL SOTTOSUOLO. Da “Memorie dal sottosuolo” di Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Prima nazionale. Drammaturgia: Stefano Geraci; Regia e spazio scenico: Roberto Bacci; Scene e costumi: Marçio Medina; Allestimento e luci: Stefano Franzoni; Direzione tecnica: Sergio Zagaglia; Produzione: Angela Colucci, Manuela Pennini, Eleonora Fiori; Ufficio stampa: Micle Contorno; Musiche: Ares Tavolazzi; Aiuto regia: Silvia Tufano. Foto: Roberto Palermo.

Interpreti: Cacà Carvalho.

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